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Alimentazione, Nutrienti

I fattori che influenzano l'apporto vitaminico negli animali domestici.


mercoledì 20 febbraio 2019


I fattori che influenzano l'apporto vitaminico negli animali domestici

Quando si prepara un piano nutrizionale è necessario assicurarsi che l'animale riceva il corretto quantitativo di vitamine per soddisfare i suoi fabbisogni

Nelle tabelle nutrizionali di FEDIAF vengono indicati i dosaggi minimi e massimi da somministrare con l'alimentazione per ogni vitamina ma, quando si prepara una dieta, bisogna tenere in considerazione anche i numerosi fattori che possono andare ad influenzare la biodisponibilità delle vitamine.

Alcuni di questi sono legati ai metodi di conservazione e di trattamento degli alimenti prima della somministrazione, mentre altri riguardano le correlazioni che ci possono essere tra le diverse vitamine e altri nutrienti. Infine, bisogna tener ben presente che alcune condizioni patologiche possono influenzare lo status delle vitamine.

TRATTAMENTO E CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
La maggior parte delle vitamine sono labili in determinate condizioni ambientali. L'esposizione prolungata alla luce, ad esempio, rende instabili numerose vitamine tra cui le vitamine A, C, B2, B6 e l'acido folico.

Un'altra condizione che causa un'alterazione delle vitamine è la cottura degli alimenti. Quest'ultima può agire in due modi, la prima è legata alla solubilità in acqua delle vitamine idrosolubili (tutte le vitamine del complesso B e la vitamina C), che comporta, durante la cottura, il passaggio di queste dall'alimento al liquido dove viene cotto, senza però causarne una distruzione vera e propria, per cui la perdita di queste vitamine avviene in maniera importante quando il liquido di cottura viene eliminato invece che aggiunto alla dieta. La seconda, invece è legata alla termolabilità di numerose vitamine a cui consegue la loro distruzione irreversibile durante la cottura. Le vitamine maggiormente esposte a questo problema sono le vitamine B1, B5, e la vitamina C.  La vitamina E risulta più stabile rispetto alle precedenti, tuttavia, anche essa può subire una degradazione se sottoposta ad elevate temperature per periodi prolungati. Riguardo alla vitamina A, gli studi si sono concentrati maggiormente sulla termolabilità dei suoi precursori, per cui attualmente risulta difficile valutare la reale perdita di questa vitamina durante la cottura. La sua integrazione è perciò consigliata in tutte le diete casalinghe cotte, soprattutto nel gatto, che non è in grado di utilizzare i precursori di questa vitamina.

In numerosi studi effettuati sembra che il congelamento, invece, non riduca l'attività vitaminica.

INTERAZIONE VITAMIN-VITAMINICHE E CON ALTRI NUTRIENTI
Le interazioni che possono avere le vitamine tra di loro o con altri nutrienti possono avvenire in differenti momenti, ossia durante il loro assorbimento, nei processi metabolici, oppure durante la loro escrezione e possono essere di tipo sinergico o antagonistico. Esse sono molto numerose e, ancora oggi, oggetto di numerosi studi scientifici.

Di seguito riportiamo alcuni esempi di interazioni vitamin-vitaminiche:
- una vitamina è necessaria per l'assorbimento ottimale di un'altra: come per esempio la vitamina B6 per la B12 oppure i folati per la tiamina;
- un elevato livello di una vitamina può interferire con l'assorbimento o il metabolismo di un'altra: la vitamina E ad esempio può interferire con la vitamina K, la vitamina B6 con la niacina e la Tiamina con la riboflavina;
- una vitamina risulta necessaria per il metabolismo di un'altra vitamina come per esempio la riboflavina che necessita di vitamina B6 e niacina;
- una vitamina ne protegge un'altra dalla distruzione ossidativa: la vitamina C protegge la vitamina E che, a sua volta, ha un'azione protettiva nei confronti della vitamina A;
- una vitamina ne protegge un'altra da un eccessivo catabolismo o da un elevata perdita urinaria come la vitamina C nei confronti della vitamina B6;
- la quantità richiesta di una vitamina dipende dalla quantità presente di un'altra vitamina: la quantità di cobalamina richiesta, ad esempio, è correlata alla quantità di acido folico.

Le vitamine possono avere forme di interazione di tipo sinergico anche con alcuni minerali, come l'azione della vitamina D nella regolazione dell'assorbimento di calcio e fosforo, oppure di tipo antagonistico, come la presenza eccessiva di ferro o rame che aumenta la perdita di vitamina B1, C e K.

Dal punto di vista nutrizionale risulta molto importante anche l'antagonismo che hanno alcune sostanze presenti negli alimenti nei confronti di alcune vitamine, come l'avidina verso la biotina o la tiaminasi nei confronti della tiamina.

Infine, bisogna ricordare le alterazioni della microflora intestinale che possono causare alcuni antibiotici, inducendo un aumentato del fabbisogno di vitamina K e delle vitamine del complesso B

STATO DI SALUTE E FABBISOGNO VITAMINICO
Oltre all'aumentato fabbisogno vitaminico richiesto in condizioni fisiologiche come la gravidanza o l'allattamento ci sono anche condizioni patologiche che possono modificare i fabbisogni di questi nutrienti.  Le patologie poliuriche, come il diabete mellito o l'insufficienza renale cronica, ad esempio, possono accrescere l'eliminazione delle vitamine idrosolubili e quindi richiederne una maggior assunzione con la dieta, mentre patologie che inducono anoressia causano un impoverimento delle riserve vitaminiche dell'organismo a cui consegue la necessità di aumentare l'introito di tutte le vitamine.

Bibliografia:
- Wedekind KJ, Yu S, Kats L, Paetau-Robinson I,  Cowell CS.  Micronutrients. In: Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. (ed. MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny).   2010, pp. 108‐148.
- Delaney SJ & Fascetti AJ.   "Basic Nutrition Overview".  In:  Applied Veterinary Clinical Nutrition.  (ed.  Fascetti AJ and Delaney SJ. ). 2012, pp 9‐22.
- Bontempo, Dell'Orto: Dispense corso di Nutrizione e alimentazione animale


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